Il mio viaggio alla scoperta del cioccolato è cominciato 20 anni fa, nella cucina di un caro amico


Il padre era rientrato da un viaggio di lavoro, ed avendo già parlato in precedenza con lui del mio interesse per il cioccolato, mi invitò ad assaggiare un dolce che aveva portato da Parigi. Mi chiese di assaporarlo lentamente lasciando che tutti gli aromi si diffondessero in bocca. Fu un colpo di fulmine. Potei percepire tutta l’intensità aromatica, la sinfonia dei sentori. Si la sinfonia, perché ogni buon cioccolato ha una sua tavolozza aromatica, una sua composizione di note distintive. Posso paragonare quel momento al primo ascolto di “A Kind of Blue” di Miles Davis, uno spartiacque ricco di eleganza e di complessità vellutata. Il dolce era una creazione iconica di un pasticciere parigino affermato a livello internazionale. Un pasticcere che, nel corso degli anni, ho visto imitare moltissime volte in Italia e all’estero. Un anno dopo quell’assaggio mi recai personalmente presso la sua pasticceria di Parigi per rivivere l’unicità di quell’incontro. Per tutti gli anni successivi ho ripetuto questo rituale per rivivere la stessa magia.

E’ stato un primo passo, a cui hanno fatto seguito diversi altri, tutti diretti verso la scoperta del cacao.

Il mio viaggio non è avvenuto attraversando tutti i generi di dolci che contengono questo ingrediente, quanto piuttosto attraverso le tavolette di cioccolato fondente.


Un viaggio che si è costantemente arricchito, perché nel corso di questi ultimi anni si è riscoperta la naturale nobiltà di questa materia prima. La sua produzione si è estesa a paesi diversi da quelli storicamente votati alla coltivazione della pianta per motivi climatici e storici. Per contro, non ho mai approfondito il mio interesse a tavolette aromatizzate, fatta salva una sola eccezione che svelerò più avanti, a cioccolatini, tavolette di cioccolato al latte o bianco, non mi occupo di pasticceria o dolci che contengano questo ingrediente, anche se non li disdegno affatto. Non saranno però oggetto di questo mio percorso.


Il mio viaggio è sempre stato libero e indirizzato solo dalla mia curiosità, non faccio parte del mondo della produzione o della distribuzione di questa materia, non la commercio e non ricevo suggerimenti di tipo commerciale. Il mio percorso è solo ed esclusivamente guidato da quelle uniche sensazioni che provo nell’assaggiare i prodotti che spesso vengono da piccole realtà produttive in tutto il mondo, produzioni “bean-to-bar” che non si trovano sugli scaffali della grande distribuzione e non ho avuto il piacere di trovare nei negozi specializzati che frequento. Ce ne sono tanti, e per me sarebbe impossibile visitarli tutti, ma, ancora una volta, il mio viaggio è stato ed è libero, non didascalico, non enciclopedico.


Nella mia scoperta sono stata fortunatamente accompagnata da un amico con il quale consumo l’irrinunciabile rito del condurre degustazioni casalinghe, confrontandoci sulle sensazioni che suscitano le proposte di assaggio. Entrambi selezioniamo un certo numero di tavolette reperite spesso on line, a volte nei viaggi, e ci dedichiamo ad assaporarne piccole quantità. Perché l’intensità non richiede quantità, ma piuttosto ascolto e attenzione. Lui rimane per me un irrinunciabile punto di riferimento per aggiornamenti sulle novità, di spunti per approfondimenti e crescita esperienziale. Mi sarebbe piaciuto avere una formazione di stampo professionale, aver compiuto un percorso per affinare le mie capacità percettive, ma ad oggi mi baso solo sulla mia personale esperienza e su questo confronto che prosegue da alcuni anni.


Da qualche tempo ho inoltre arricchito le mie conoscenze attraverso la partecipazione al Salone internazionale del Cioccolato che si tiene a Parigi, e appena sarà possibile riprenderò con estremo entusiasmo la frequentazione. Questo evento aggiunge stimoli e spunti preziosi alle mie usuali fonti. Sulla base di quanto emerge all’osservazione di questi ultimi anni direi che i criteri che mi hanno guidata sin qui sono pochi, personali e totalmente meravigliosamente arbitrari.